Una storia che parla di pescatori e di marinai che hanno lottato per la propria identità.
Nel corso della seconda metà del ‘900 la gente di mare cominciò ad abbandonare il borgo che, piano piano, iniziò ad essere additato come luogo poco raccomandabile.
Gli abitanti decisero di unirsi e organizzarono una festa per ribellarsi alla volontà del Comune di bonificare la zona cancellando, così, la loro storia.
La prima edizione si svolse nel 1979, una data indimenticabile e dal grande significato… per la prima volta, quel quartiere popolare mostrò a tutti, soprattutto ai riminesi “di città”, la bellezza e il valore di un borgo di pescatori e gente umile.
I borghigiani di oggi hanno mantenuto vivi i valori dei marinai di un tempo, cercando l’integrazione tra culture e stili di vita diversi. La tradizione dell’accoglienza non si è persa e il borgo apre le porte ai viaggiatori facendoli sentire a casa.
“Lasciate un sorriso o voi che passate.”
Passeggiando tra le viuzze e i vicoli del borgo, si possono ammirare sui muri delle case colorate, dei dipinti che rappresentano i personaggi felliniani e le scene della vita dei borghigiani.
Questa tradizione di decorare le case iniziò nel 1980 durante la seconda edizione della Festa de’ Borg, diventando poi nel tempo una caratteristica tipica del nostro piccolo Borgo San Giuliano.
Nel 1994, con la scomparsa di Federico Fellini, la Festa de’ Borg venne dedicata al grande regista e sulle facciate delle case, pittori riminesi e non solo, diedero vita al grande maestro e ai suoi personaggi immortali.